Come scegliere le colonnine di ricarica per veicoli elettrici

Come scegliere le colonnine di ricarica per veicoli elettrici

Le auto elettriche, si sa, rappresentano la mobilità del futuro. Pian piano tutte le varie case produttrici automobilistiche stanno diminuendo la produzione di veicoli a combustibili fossili, lasciando sempre più spazio alle rinnovabili.

Con l’avvento del Decreto Fer, anche lo Stato incentiva l’installazione di colonnine di ricarica affinché ci sia una rivoluzione nazionale e una maggiore consapevolezza sulla salvaguardia dell’ambiente.

A tal proposito, è sempre consigliato informarsi in maniera adeguata sulle colonnine di ricarica in quanto differiscono tra loro sulla base di vari fattori. I più importanti sono: la potenza e la tipologia di installazione.

auto elettrica

Potenza della colonnina di ricarica

Entrando nel dettaglio, il primo aspetto fondamentale da considerare è la taglia di colonnina. E’ possibile distinguere 3 modelli attualmente in commercio che fanno da punti cardini nella scelta del prodotto:

  • 3,7 kW (16A 230V)
  • 7,4 kW (32A 230V)
  • 22 kW  (32A 400V)

Le prime due si contraddistinguono dal fatto che si possono installare con sistema elettrico monofase, perciò è stata fatta una distinzione tra chi possiede un contratto standard di fornitura elettrica residenziale di 3,3Kw a chi invece usufruisce di maggiori prelievi per cui è più energivoro, di conseguenza è consigliabile una colonnina da 7,4 Kw.

La terza invece è adatta a chi ha una fornitura in trifase, a prescindere dall’uso. Di conseguenza, è stato predisposto un solo modello per facilitarne la scelta.

Tra le varie differenze che presentano, vien da sé che maggiore è la potenza della colonnina e minore sarà il tempo di ricarica, per cui il tempo di ricarica di un veicolo elettrico sarà di :

  • 3,7 kW  > 6-8 ore
  • 7,4 kW  > 3-4 ore
  • 22 kW   > 1-2 ore

Tipologia di installazione

La potenza di ricarica (kW) non è l’unico fattore che determina i tempi di ricarica. Le altre determinanti da tener sempre in considerazione sono:

  • potenza massima accettata dal veicolo elettrico, poiché alcuni veicoli accettano al massimo 3,7 kW, altri 7,4 kW, altri ancora arrivano a 22 kW;
  • dimensione del pacco batteria del veicolo elettrico. I veicoli con una batteria con maggiore capacità impiegheranno più tempo. Viceversa, quelli con batteria più piccola impiegheranno meno tempo.

Questo annotazione è stata riportata per far presente che una colonnina AC Modo 3 da 22 kW non sempre ricaricherà effettivamente a 22 kW. Dipenderà, infatti, dal veicolo a cui è collegato. La colonnina ridurrà automaticamente la potenza erogata a quella massima accettata dal veicolo elettrico da ricaricare.

Accessori per le colonnine di ricarica

Come tutti i dispositivi, anche le colonnine di ricarica possono essere personalizzate, ovvero è possibile inserire degli accessori che ne migliorino le prestazioni oppure soddisfino determinate esigenze tecniche.

Tra le voci più importanti, elenchiamo i seguenti accessori che, a nostro avviso, fanno la differenza sia sulle prestazioni che sul costo finale della colonnina:

  • DC Leakege: è un dispositivo installato a bordo macchina che permette il controllo delle correnti di dispersione. Gli impianti di alimentazione da stazioni di ricarica devono sottostare alla  variante 5 della norma CEI 64-8 (meglio conosciuta come Norma Impianti), dove il sistema deve interrompere l’erogazione quando vengono riconosciute dispersione continue superiori a 6mA. La norma prevede che il rilevamento delle correnti di dispersioni continue debba essere effettuato attraverso un differenziale di “Tipo B”, o attraverso un differenziale di “Tipo A” abbinato ad un rilevatore di correnti di dispersioni continue (un DC Leakage Detector) da installare a monte della stazione. Avendo il dispositivo già all’interno della macchina, si può risparmiare sui costi di installazione, andando ad inserire un comune differenziale di classe “A” nel circuito elettrico.
  • RFID: si tratta di un sistema di controllo che si installa quando si rende necessario  gestire gli accessi, in quanto l’utilizzo non è normalmente ad uso esclusivo degli stessi proprietari del veicolo, ma per un numero maggiore di utenti, oppure in quei contesti dove si vuole tenere monitorato e regolato l’accesso alle stazioni di ricarica. Vengono fornite della Card pre-configurate che permettono la ricarica una volta che il sistema riconosce la chiave di accesso ed eroga secondo quanto impostato.
  • Power Management: il sistema, chiamato anche Load Balancing, permette di distribuire la potenza disponibile su più punti di ricarica. Distribuendo la potenza disponibile in funzione del numero di veicoli elettrici in carica simultaneamente, risulta ottimale nei casi in cui ci siano più punti di ricarica, ma limitazioni alla potenza disponibile. Questo permette di poter limitare l’investimento iniziale e contemporaneamente di aumentare le postazioni di ricarica disponibili.
  • Funzionalità Web/Net: con esso, in applicazioni domestiche è possibile controllare l’accesso via APP tramite smartphone grazie alla funzionalità Hotspot WiFi. In un ambiente pubblico, invece, con sistemi composti da più stazioni, è possibile regolare l’accesso autenticando l’utente non solo attraverso card, ma anche attraverso APP e/o sistemi più complessi di controllo remoto attraverso il protocollo di comunicazione OCPP.
  • Meter MID: tale strumentazione certificata viene utilizzata come vero e proprio misuratore fiscale per la fatturazione dei consumi elettrici. Per loro natura di prodotti tracciati e verificati secondo degli standard comuni, questa tipologia di strumenti sono preferiti dalle ESCo (Energy Service Company) nei progetti di efficienza energetica per il rilascio dei TEE (Titoli Efficienza Energetica) che comportano un riconoscimento economico da parte del Gestore dei Mercati Energetici S.p.A.
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