PARCO AGRISOLARE – Settore agricolo ed energia rinnovabile sempre più interconnessi grazie al progetto di bando per l’investimento 2.2 “Parco Agrisolare” del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, già delineato dal Decreto ministeriale del dicastero delle Politiche agricole del 25 marzo 2022, atto ancora in fase di notifica degli aiuti di Stato presso la Commissione Europea. Il bando vero e proprio potrà essere emanato solo dopo il via libera di Bruxelles e verosimilmente tra qualche mese. Il PNRR, quindi, finanzierà con 1,5 miliardi di euro la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici a uso produttivo delle aziende agricole, zootecniche e agroindustriali per una potenza di almeno 375 mega-watt.
Cosa prevede il bando?
- Erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.
- Riqualificazione delle strutture oggetto di intervento finalizzate al conseguimento di un maggior livello di efficientamento energetico attraverso la rimozione dell’eternit/amianto sui tetti.
- Miglioramento della coibentazione e dell’areazione delle coperture oggetto di intervento.
Si tratta di finanziamenti in conto capitale con le seguenti intensità di aiuto, rispetto alla spesa ammessa:
- 50% per le aziende agricole attive nella produzione primaria e per quelle attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli, nelle Regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna);
- 40% per le stesse tipologie di aziende che operano nelle altre Regioni.
Le aliquote di agevolazione possono essere maggiorate del 20% in alcuni casi.
Per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, gli aiuti possono arrivare al 30% dei costi con alcuni possibili bonus.
Spesa massima ammissibile
– per singolo progetto euro 750.000,
– per singolo soggetto beneficiario euro 1.000.000.
Un singolo soggetto potrebbe anche realizzare più interventi ma finanziabili complessivamente per un milione.
Per ulteriori informazioni, scarica la scheda sintetica del Parco Agrisolare!
FinConsul in collaborazione con 4 Energy srl e con associazioni di categoria, sta definendo accordi di supporto specialistico per la realizzazione dei progetti, al fine di dare supporto alle aziende agricole che vogliono valutare questo tipo di investimento.
Se sei interessato e la tua azienda agricola è ubicata nelle province di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, affidati ad una filiera locale dell’efficienza energetica per avere tutti i servizi necessari con un unico interlocutore. In seguito la testimonianza di Pierfrancesco Morganti, consulente aziendale della FinConsul, e Andrea Silvetti, CEO della 4 Energy srl.
Pierfrancesco Morganti sul Parco Agrisolare

«Grazie all’esperienza qualificata di tutti i partner, siamo insieme per promuovere e sostenere il cambiamento e la transizione ecologia con professionalità e competenza. La nostra filiera di imprese e professionisti è in grado di supportare ed assistere le imprese a 360 gradi per il raggiungimento degli obiettivi attesi e la realizzazione degli interventi finanziati dalle risorse del PNRR. Offriamo quindi un servizio completo relativo a tutte le fasi di intervento: dalla progettazione tecnica e finanziaria, alla realizzazione degli impianti e l’eventuale sostituzione delle coperture. Dalla presentazione delle istanze di aiuto alla rendicontazione per l’ottenimento dei contributi pubblici, l’assistenza post-vendita sugli impianti realizzati e la gestione delle possibili variazioni progettuali. La professionalità dei nostri partner è in grado di garantire tutto il processo operativo fino al collaudo delle opere».
«Questi fondi sono stati stanziati per massimizzare l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e sopperire all’esigenza delle imprese agricole che hanno fabbricati inutilizzati sotto questo punto di vista. Consiglio a tutte le aziende agricole di realizzare un Parco Agrisolare per ottimizzare i costi come strategia aziendale, visto soprattutto il rincaro del prezzo dell’energia elettrica».
«Il decreto è in corso di verifica da parte della Commissione Europea e quindi non si escludono modifiche o integrazioni. Rispetto alle previsioni, alle linee guida e agli indirizzi che erano trapelati prima del decreto, l’aiuto si è ridotto sensibilmente. La nostra regione (le Marche), ad esempio, non rientra tra le regioni del sud (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) che possono beneficiare della massima percentuale del contributo. L’aiuto va dal 50 al 70% per le Regioni meno sviluppate e dal 40 al 60% per tutte le altre regioni d’Italia».
Andrea Silvetti sul Parco Agrisolare

«Le linee guida emanate prima dell’approvazione del “Decreto Legge Energia e investimenti”, approvato il 02 maggio scorso da parte del Consiglio dei Ministri, limitavano la potenza dell’impianto al solo autoconsumo. Essendo il capannone agricolo legato all’attività primaria, generalmente non presenta elevati consumi di energia, a differenza del settore agro-industriale, legato invece all’attività di trasformazione dei prodotti agricoli. Quindi avere un incentivo per riqualificare il tetto e installare un impianto fotovoltaico legato al solo autoconsumo era una sorta di beffa in quanto l’autoconsumo è inferiore in questa tipologia di attività. Per fortuna questa anomalia è stata superata in termini positivi dal “Decreto Legge Energia e Investimenti”, che autorizza ora le aziende agricole ad installare impianti di potenza eccedente l’autoconsumo. Si potrà quindi cedere l’energia e accedere ai sistemi incentivanti».
«Consiglio a tutte le aziende agricole questo tipo di investimento. Un’opportunità per installare impianti fotovoltaici senza consumo di suolo sfruttando le coperture agricole che ci sono, riqualificarle e contribuire a produrre energia non solo per il tuo fabbisogno aziendale ma anche per gli altri. In questo modo si aggiunge all’attività agricola un reddito energetico, oltre a quello agricolo, che sia di supporto per l’azienda stessa».
Ricordiamo che il decreto è in corso di revisione in Commissione Europea per eventuali modifiche. Quindi nelle prossime settimane potrebbero esserci sensibili novità.
Vuoi conoscere meglio la nostra proposta? Lasciaci i tuoi dati e ti contatteremo il prima possibile.

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