Moduli fotovoltaici usati: meglio riciclarli o venderli?

Moduli fotovoltaici usati: meglio riciclarli o venderli?

L’avanzamento delle tecnologie solari ha reso l’energia fotovoltaica una delle fonti energetiche rinnovabili più diffuse ed efficaci nel mondo. Con la crescita esponenziale dell’installazione di impianti fotovoltaici, si è resa necessaria una maggiore attenzione alla corretta gestione a fine vita.

Sapevi che è possibile vendere, comprare e utilizzare moduli di seconda mano in impianti non incentivati in Conto Energia?

Sia che i moduli vengano dismessi o rivenduti e restano in Italia, è necessario comunicare al GSE (Gestore dei servizi energetici) la loro destinazione, nel caso provengano da impianti incentivati.

Riciclo moduli fotovoltaici a fine vita (RAEE)

Il Decreto Legislativo 49/2014 e l’emanazione delle “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati” da parte del GSE, definiscono il pannello fotovoltaico come rifiuto pericoloso RAEE (Rifiuti da apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dettano le regole del suo corretto smaltimento, al fine di minimizzare l’impatto ambientale.

Un pannello fotovoltaico è riciclabile al 98%. Le componenti principali, infatti, sono alluminio (cornice), vetro, rame (cavi), silicio e componenti residuali di metalli preziosi (come l’argento). 

Sono considerati moduli “domestici” quelli provenienti da un impianto con potenza nominale inferiore ai 10 kWp. Sono considerati moduli “professionali” quelli provenienti da un’installazione con potenza uguale o superiore a 10 kWp. Saranno appositi consorzi autorizzati, quattro in tutta Italia, a garantire il trasporto e il ritiro verso specifiche strutture di riciclo, nonché il rilascio dell’attestato di avvenuto smaltimento.

Sugli impianti, grava il pagamento di un contributo a favore di uno dei consorzi autorizzati di 10 euro per ogni modulo fotovoltaico, oggi compreso nel prezzo di acquisto. Se il titolare dell’impianto incentivato non avrà pagato il contributo, sarà il GSE a trattenere dalle tariffe incentivanti una quota di equivalente ammontare, determinata tenendo conto dei costi per la gestione del fine vita dei moduli, a partire dall’undicesimo anno di incentivazione e distribuita nei dieci anni restanti dell’incentivo. 

Se si vuole evitare il trattenimento delle quote a garanzia da parte del GSE, il proprietario potrà avvalersi di un’opzione introdotta dal Dl 118/2020, ossia decidere volontariamente di assicurare la garanzia finanziaria per le future operazioni di raccolta, trasporto, trattamento, recupero e smaltimento di quei moduli. Si rientra in questo caso nella prima forma di garanzia descritta sopra, i citati 10 euro a modulo.

Vendita moduli fotovoltaici a fine vita (AEE)

Tra circa otto anni, gli impianti fotovoltaici incentivati in Conto Energia raggiungeranno il loro fine vita. Il GSE agevola il riammodernamento degli stessi per recuperare l’efficienza dei parchi fotovoltaici a terra, come gli interventi di revamping (sostituzione) o repowering (potenziamento). In caso di loro realizzazione, “non è previsto alcun vincolo rispetto alla destinazione finale dei moduli sostituiti e funzionanti, che possono essere venduti, anche all’estero, o installati su impianti non incentivati”. In questo caso, il modulo usato viene considerato Apparecchiatura Elettrica ed Elettronica A(EE).

Il Gse differenzia i moduli “usati” da quelli “rigenerati”.

  • I componenti usati non possono essere utilizzati per le sostituzioni su impianti diversi da quello di provenienza, qualora incentivati in Conto Energia.
  • “Per quanto concerne interventi di sostituzione con componenti rigenerati, occorre approfondire in cosa consista il processo di rigenerazione. Allo stato attuale, sulla base di uno studio condotto con il supporto di RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), non si ha evidenza di attività di rigenerazione condotte su moduli fotovoltaici, [in una fase in cui] in ambito CEI si stanno conducendo analoghe ricerche e approfondimenti. Componenti rigenerati che erano installati su impianti ubicati nel resto d’Europa, ma non in Italia, possono essere installati per interventi di manutenzione/ammodernamento su impianti incentivati in Italia”.

Dovrebbe essere possibile impiegare moduli di seconda mano per la sostituzione di moduli meno performanti o danneggiati di impianti in detrazione non nuovi e con valorizzazione dell’energia in scambio sul posto o ritiro dedicato, ma solo dopo la scadenza del periodo di incentivazione e relativi controlli.

Coloro che hanno già versato il contributo di 10 euro a modulo a favore dei consorzi di smaltimento dovranno fare un calcolo per capire se il prezzo offerto da eventuali acquirenti dei loro moduli dismessi sia congruo.

Meglio evitare moduli usati per impianti nuovi in detrazione.

In tale contesto, è difficile operare in sicurezza in quanto si riscontra un vuoto normativo riguardante la qualità, la potenza residua minima ammissibile rispetto a quella nominale, i test e le certificazioni di cui i moduli usati dovrebbero essere dotati. Si potrebbe sospettare che i moduli usati (AEE) siano in realtà dei rifiuti elettronici (RAEE).

Moduli di scorta

I moduli fotovoltaici acquistati alla prima installazione in Conto Energia come componenti di scorta possono essere utilizzarli nell’interim di un revamping per far fronte a interventi di sostituzione. I componenti installati in sostituzione non devono provenire da altri impianti incentivati.

Occorre fornire al Gse la documentazione che ne comprovi la data di approvvigionamento (fatture di acquisto e documenti di trasporto) e, nei casi in cui l’acquisto e/o la detenzione siano in capo a soggetti terzi quali l’installatore o l’asset manager, la documentazione che ne comprovi l’attribuzione all’impianto oggetto dell’intervento.

Nel caso si vogliano riutilizzare, in occasione di successivi interventi di manutenzione sullo stesso impianto, i componenti rimossi in occasione di precedenti interventi di manutenzione, ma ancora funzionanti e conservati come scorta tecnica, è necessario fornire al GSE indicazioni in merito al luogo in cui i componenti saranno conservati fino a che non verranno riutilizzati.

Fonti:
– “Fotovoltaico, opportunità e rischi dei moduli usati. Il gioco vale la candela?”, QualEnergia.it;
– Procedure per la gestione degli interventi di manutenzione e ammodernamento degli impianti fotovoltaici incentivati in Conto energia, GSE, D.M. 23 giugno 2016.

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