Smaltimento e riciclo: che fine fanno i pannelli fotovoltaici?
Quello del riciclo è sempre un tema particolarmente delicato e complesso e, in settori come quello del fotovoltaico, gioca un ruolo essenziale.
Il settore edile, infatti, consuma molta energia e materie prime, il che comporta un forte impatto ambientale. Di conseguenza, è fondamentale il riciclo e il riuso dei componenti, al fine di valorizzare i rifiuti e trasformarli in nuovi materiali da reinserire nel circuito produttivo.
Attualmente, siamo responsabili di una quantità spropositata (e fuori dall’immaginario di molti) di rifiuti. I governi si ritrovano, quindi, a dover fare i conti con questa enorme mole di scarti, fronteggiando il problema del loro smaltimento e riciclo.
Questi rifiuti sono il risultato finale di lavorazioni e trasformazioni urbane e devono essere smaltiti in maniera corretta.
Il riciclo ha un forte potenziale: quando ricicliamo qualcosa lo valorizziamo e lo trasformiamo in qualcosa di ancora utilizzabile. Ancora più importante, attraverso il riciclo riusciamo a ridurre il consumo di energia e di emissioni che, al contrario, avremmo attraverso uno smaltimento diretto in discarica. Così facendo recuperiamo nuova materia per poi reinserirla nei cicli produttivi.
Normativa sullo smaltimento
I moduli fotovoltaici e gli inverter vengono classificati come RAEE (Rifiuti da apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
L’entrata in vigore del Decreto Legislativo 49/2014 e l’emanazione delle “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati” da parte del GSE, chiarisce la corretta gestione di questi rifiuti.
Per smaltire questi rifiuti, provenienti da un impianto fotovoltaico, entrano in gioco appositi Consorzi che garantiscono il trasporto e il ritiro verso specifiche strutture di riciclo.
In merito agli impianti fotovoltaici domestici, la normativa stabilisce che, sia in caso di dismissione a fine vita, sia in caso di sostituzione, il Soggetto Responsabile, dopo aver consegnato i moduli fotovoltaici al Centro di Raccolta, trasmetta al GSE una specifica dichiarazione (denominata Allegato 8.1)
Per quanto riguarda le imprese, invece, è necessario fare una distinzione tra i moduli immessi nel mercato prima o dopo del 12 aprile 2014 ed installati in impianti incentivati.
Se consideriamo quelli immessi prima, il GSE tratterrà dall’incentivo una quota finalizzata ad assicurare la copertura dei costi di gestione dei rifiuti prodotti da questi pannelli.
Contrariamente, per quelli immessi dopo il 12 aprile 2014, il produttore ha già versato la quota per il trattamento e il trasporto presso un sistema collettivo. Proprio a quest’ultimo il Soggetto Responsabile del rifiuto dovrà rivolgersi.
Pannelli fotovoltaici: come vengono smaltiti?
La vita media di un pannello fotovoltaico si aggira intorno ai 30 anni. Considerando che il settore del fotovoltaico è relativamente nuovo, dobbiamo affrontare un primo step di sviluppo dell’industria del riciclo in questo particolare mercato.
Naturalmente, il primo passo da fare sarebbe quello di usare meno materiali per la creazione dei moduli, attraverso una progettazione maggiormente consapevole sul tema di riciclo.
All’interno di ogni singolo pannello troviamo materiali diversi: la maggior parte di essi non sono pericolosi (vetro, alluminio, polimeri); altri, invece, sono potenzialmente dannosi per la nostra salute (cadmio, selenio e gallio). Fortunatamente questi ultimi sono solo una piccola percentuale.
Per procedere allo smaltimento e al riciclo di un pannello, questo deve essere smontato, separando i diversi materiali che lo costituiscono.
In Europa, oggi, vengono riciclati più del 90% dei pannelli e l’Italia si trova al secondo posto, dopo la Germania, per la quantità di pannelli avviati al riciclo nel periodo che va dal 2010 al 2015, raggiungendo circa 2mila tonnellate.
Da una statistica effettuata nel 2016 è emerso che il valore complessivo dei materiali che, teoricamente, si potrebbero recuperare dal riciclo dei pannelli fotovoltaici, ammonta a 450 milioni di dollari.
Si deduce, quindi, che lo smaltimento e il riciclo nel settore fotovoltaico rappresenta una grande opportunità per l’Europa.
Ancor più interessante sarebbe lo sviluppo di un mercato di pannelli usati, soprattutto in quei paesi in via di sviluppo in cui il potere d’acquisto è limitato.
Quanto costa lo smaltimento?
Anche i costi dello smaltimento sono regolati dalla normativa del 12 aprile 2014.
Se sei il proprietario di un impianto residenziale, abbiamo ottime notizie per te!
Infatti, per i pannelli ad uso domestico, ci si deve semplicemente rivolgere al produttore perchè sarà lui ad occuparsi dello smaltimento.
Per le imprese, invece, i produttori saranno responsabili dello smaltimento soltanto se verrà sostituito il vecchio con un nuovo sistema fotovoltaico.
In alternativa sarà il proprietario dell’impianto (superiore a 10 kWp) a doversi rivolgere ad un Consorzio abilitato.
Questo vale per tutti quegli impianti installati prima del 2014.
Dopo il 2014, di qualsiasi potenza sia l’impianto fotovoltaico, la responsabilità dello smaltimento spetta al produttore.
2 Comments
molinari maurizio
Mar, 16, 2020Buongiorno,
sono proprietario di un impianto fotovoltaico di kw 800, dovrei smaltire 15 pannelli esauriti, potete farmi avere un preventivo di spesa? grazie
Federica Marini
Mar, 16, 2020Buonasera Sig. Maurizio,
la nostra società non offre questa tipologia di servizio. Il consiglio che possiamo darle è di contattare altre società quali PV Cycle, Consorzio Eco PV o Cobat.
Restiamo a disposizione
Saluti dal team 4Energy